Amaterasu era la dea del sole, regina del cielo. Con la sua luce illuminava il mondo e il suo calore scaldava la terra.
Amaterasu aveva un fratello: Susanoo, il dio del vento che regnava sui mari.
Susanoo era aggressivo e imprevedibile e un giorno decise di sfidare la sorella ad una gara, ma Amaterasu vinse e Susanoo si arrabbiò moltissimo. Per ripicca distrusse i campi di riso coltivati dalla sorella, poi uccise un cavallo e ne gettò la testa nel palazzo di Amaterasu.
La dea del sole, adirata e spaventata dalla reazione del fratello, si rifugiò in una grotta, privando il mondo della sua luce e del suo calore.
Gli altri dei, preoccupati, cercarono di convincerla a uscire: ogni tentativo fallì miseramente.
E proprio mentre sembrava che non ci fosse più speranza, ecco comparire Ama-no-Uzume, la piccola dea dell’alba. Secondo alcune versioni Ama-no-Uzume è una giovane donna, in altre una vecchia rugosa. Quel che è certo è che gli altri dei non erano impressionati dalla sua presenza e si meravigliarono molto quando lei dichiarò che avrebbe fatto uscire dalla grotta Amaterasu.
Ama-no-Uzume prese uno specchio e lo piazzò davanti all’ingresso della grotta. Poi prese una botte di sakè vuota, la rovesciò, ci salì sopra e iniziò a ballare. La dea era piena di energia, saltava e girava su sé stessa, tanto che iniziò a perdere i vestiti. Ama-no-Uzume continuava a ballare e gli dei iniziarono ad acclamarla e a partecipare alla danza.
Amaterasu udì il trambusto e, incuriosita, sbirciò dalla grotta. Così fece uscire uno spiraglio di sole che, riflettendosi sullo specchio, la accecò momentaneamente. A quel punto gli dei ne approfittarono per tirare Amaterasu fuori dalla grotta.
La dea era sorpresa, ma non si arrabbiò: la danza, le risate e la gioia le avevano fatto passare la paura. La luce del sole tornò a illuminare la terra e Susanoo venne bandito dal cielo.